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La Calabria e la lotta ai tumori: pazienti e cittadini critici su strutture, assistenza e tempi di attesa. Maggior apprezzamento per l’impegno di medici e infermieri

Catanzaro, 28 ottobre 2019 – Una sanità “dal volto umano” nella quale però l’abnegazione e la competenza di medici e infermieri non bastano a sopperire alle criticità delle strutture e dell’organizzazione. Cortesia e preparazione del personale sono apprezzati dai pazienti calabresi tanto nella fase diagnostica che nel percorso di cura, ma in generale l’opinione pubblica calabrese appare estremamente critica con lo stato della sanità regionale, sia in confronto alle altre Regioni, sia in assoluto. Appena più favorevole il giudizio dei pazienti, oncologici e oncoematologici, che vivono in prima persona il percorso di diagnosi e cura.  Particolarmente significativo il dato dell’elevata percentuale, dal 34 al 50%, di pazienti che si astengono dal giudizio rispetto ai Centri di cura e alle possibilità di scelta.

È il quadro dell’assistenza sanitaria nella Regione Calabria che emerge dalla ricerca “La Calabria e la lotta ai tumori: il punto di vista di pazienti e cittadini”: l’indagine, che coinvolge in modo parallelo cittadini e pazienti oncologici e onco-ematologici, è stata realizzata dall’Istituto Ipsos insieme a Salute Donna Onlus e alle Associazioni del progetto “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, impegnate a promuovere il miglioramento dell’assistenza e della cura dei pazienti affetti da tumore e attive in Calabria: AIPaSiM Onlus – Associazione Italiana Pazienti con Sindrome Mielodisplastica, ARCO – Associazione Riuniti Calabria Oncologia, Gruppo AIL Pazienti con Malattie Mieloproliferative Croniche Ph, L’Arcobaleno della speranza onlus.

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Indagine Migrazione sanitaria

La migrazione sanitaria in oncologia: un’analisi socio-economica

Nel 2020 nell’ambito delle iniziative del Gruppo di Associazioni Pazienti “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” è stato promosso un focus sull’attività di ricovero dei pazienti oncologici, e specificatamente sul fenomeno della mobilità extraregionale di questi pazienti.

L’indagine è stata realizzata dal C.R.E.A. Sanità – Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità che ha analizzato il fenomeno nella sua dinamica nel periodo 2010-2018, con l’obiettivo di analizzarlo a livello nazionale e regionale e di misurarne il suo impatto organizzativo ed economico.

 

Mobilità per patologie oncologiche: entità del fenomeno

Oltre 67.000 dei ricoveri ospedalieri per tumore, nel 2018, sono stati effettuati in mobilità passiva, ovvero con una migrazione dei pazienti dalla loro città di residenza abituale: il 9,5% di tutti i ricoveri oncologici e oncoematologici, percentuale che scende all’8,5% se si considera solo la mobilità extraregionale e non quella cosiddetta “di prossimità” (è stato considerato in mobilità passiva il paziente che si ricovera in una Regione diversa da quella di residenza, ma solo se la distanza tra la provincia di residenza e quella di ricovero supera i 100 k).

  • Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Lazio sono le Regioni dalle quali i pazienti con tumore si spostano maggiormente: oltre la metà dei ricoveri extraregionali proviene da queste 5 Regioni.
  • A guidare la classifica delle Regioni che accolgono più pazienti extraregionali, Lombardia, lo stesso Lazio, Emilia-Romagna e Veneto, nelle quali vengono effettuati il 60% dei ricoveri per tumore in mobilità passiva.

Le ragioni della mobilità

Il 45,5% (30.060 ricoveri) della casistica oncologica in mobilità si concentra su 20 diagnosi: prevalentemente discipline urologiche, epatiche ed endocrinologiche, con variabilità importanti a livello regionale. A meno di alcune eccezioni riscontrate prevalentemente nelle Regioni di piccole dimensioni, si tratta prevalentemente di una mobilità verso Istituti di ricovero di alta specializzazione (IRCCS oncologici, Istituti oncologici di rilievo nazionale – INT, IEO –, policlinici universitari).

Chi va a curarsi fuori Regione?

SI verifica un maggior ricorso alla mobilità da parte dei pazienti con un livello di istruzione maggiore, e quindi presumibilmente con maggior reddito, suggerendo il permanere di una disparità di opportunità legata al censo.

L’impatto finanziario

In termini economici la mobilità passiva incide da un minimo del 3,2% del finanziamento regionale della Lombardia ad un massimo del 40,9% del Molise. In altri termini una Regione come il Molise “perde” oltre il 40% del proprio finanziamento nel campo dell’oncologia. Da notare che tutte le Regioni del Sud perdono, esclusa la Sardegna (9,0%), oltre il 13% del finanziamento per l’oncologia, di cui 3, Basilicata, Calabria e Molise, più del 30%.

Per quelle del Nord, esclusa la P.A. di Trento, la perdita finanziaria dovuta alla mobilità passiva per tumore è più che compensata dall’attiva: il saldo di mobilità oscilla da un valore massimo pari a € 87,8 mln. della Lombardia ad uno minimo di -€ 52,1 mln. della Campania. Solo un terzo delle Regioni, Lombardia, Lazio, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Umbria e P.A. di Bolzano presentano un saldo positivo di mobilità per tumore.

Di contro tutto il Sud soffre di esborsi per la mobilità oncologica particolarmente rilevanti, che complessivamente sommano circa € 160 mln.

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Lavoro agile e tumore, oltre l’emergenza. Le richieste delle Associazioni Pazienti alla Politica

Si terrà il prossimo 24 giugno 2021 alle ore 11.30 la conferenza stampa web “Lavoro agile e tumore, oltre l’emergenza. Le richieste delle Associazioni pazienti alla Politica”, promossa dal Gruppo di 39 Associazioni “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”.

Il tema della tutela dei diritti dei pazienti sul posto di lavoro è uno dei capisaldi delle attività del Gruppo.  La pandemia da Covid-19 ha portato alla luce una nuova modalità di lavoro, quale il lavoro agile, che rappresenta una opportunità per tutti i lavoratori e soprattutto per coloro che convivono con un tumore.

L’incontro sarà l’occasione per presentare alla stampa i risultati della consultazione pubblica svolta dal Gruppo sul tema del lavoro agile per i pazienti oncologici e onco-ematologici nel post pandemia e per illustrare alle Istituzioni, i bisogni e priorità delle persone che convivono con un tumore e dei loro caregiver, affinché siano oggetto di una prossima integrazione della normativa in materia.

Per seguire la diretta streaming dell’evento, cliccare qui

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Mai Più Sole e S.i.d.e.o: due nuove Associazioni si uniscono al Gruppo

Il Gruppo “La Salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” cresce sempre di più raggiungendo quota 38 Associazioni di pazienti impegnate in oncologia e onco-ematologia. Entrano a far parte della nostra rete: Mai Più Sole contro il tumore ovarico e S.i.d.e.o (Solidarietà internazionale donne con esperienza oncologica).
Mai Più Sole è una rete di donne che nasce nel 2015 a sostegno delle pazienti che lottano contro il tumore ovarico. L’Associazione promuove iniziative nei confronti delle donne colpite da questa patologia mirando a ridurne la mortalità tramite il sostegno della ricerca scientifica e la promozione di attività informative e divulgative su diagnosi precoce, accesso a terapie innovative e cure di qualità.
Sideo odv è una associazione no profit che nasce nel gennaio 2016 a Torino grazie alla collaborazione di donne che hanno vissuto e affrontano tuttora la lotta al tumore. L’Associazione sostiene progetti ed attività finalizzate al miglioramento della qualità della vita sotto l’aspetto psicologico, fisico, normativo, lavorativo ed alimentare.

Leggi l’approfondimento nella sezione dedicata alle Associazioni.

Al via la terza edizione del Cancer Policy Award, il premio per la buona politica in Sanità

Dopo il successo delle precedenti edizioni, riparte anche quest’anno il Cancer Policy Award, il riconoscimento onorario per i rappresentanti della classe politica italiana impegnati in Sanità conferito dal Gruppo di 36 Associazioni di pazienti oncologici e onco-ematologici “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, coordinato da Salute Donna onlus.
Aperte fino al 12 novembre le segnalazioni all’indirizzo mail award@salutebenedadifendere.it per i politici che nel corso del proprio mandato si sono mostrati più sensibili ai temi della salute e della tutela dei diritti dei pazienti oncologici e onco-ematologici.
Il Premio è rivolto a parlamentari, ministri, assessori e consiglieri che si sono adoperati con atti legislativi di particolare rilevanza per migliorare la presa in carico e la qualità di vita del paziente oncologico in Italia e in Europa. Le candidature saranno vagliate da una prestigiosa giuria formata – oltre che dalle Associazioni pazienti – da clinici, esperti, giornalisti e docenti di materie giuridiche.
La cerimonia di premiazione si terrà in occasione del Forum annuale del Gruppo “La Salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” in programma nel prossimo autunno.

Leggi il Bando

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Le associazioni pazienti chiedono al Governo italiano di allinearsi con il Piano Oncologico Europeo

Prevenzione, programmi di screening, diagnosi e trattamento, qualità di vita dei pazienti oncologici e oncoematologici: sono i quattro pilastri del “Piano Europeo di lotta contro il Cancro”, recentemente varato dall’Unione Europea.

Il Piano Oncologico Europeo, unitamente al piano SAMIRA, quest’ultimo volto a garantire ai cittadini europei l’accesso a tecnologie mediche radiologiche e nucleari di alta qualità, rappresentano una vera e propria ‘chiamata alle armi’ di tutti gli Stati membri per contrastare i tumori solidi e del sangue, investendo risorse e mettendo in campo azioni organiche e strutturate che puntano, attraverso la cooperazione internazionale, a eliminare le disuguaglianze in termini di accesso alla conoscenza, prevenzione, diagnosi e cura della malattia.

In questo scenario, il Gruppo di Associazioni pazienti oncologici e oncoematologici “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” ha chiesto al Governo italiano di recepire prontamente le indicazioni del Piano Europeo di lotta contro il Cancro e del Piano SAMIRA, declinandole in un Piano Oncologico Nazionale strutturato, allineandosi alle azioni e agli obiettivi fissati dall’Unione Europea.

A rappresentare le istanze del Gruppo presso le Istituzioni è l’Intergruppo parlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro”, la cui rappresentante On. Vanessa Cattoi è prima firmataria di una Mozione presentata alla Camera dei Deputati.

La mozione si concentra su alcuni temi cari al nostro Gruppo quali: istituzione di indicatori precisi per valutare le performance delle regioni sui temi dell’uniformità della presa in carico e cura dei pazienti; definizione di percorsi dedicati ai pazienti metastatici; stato degli screening oncologici e delle reti; accesso a farmaci innovativi.

Leggi la mozione

 

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Il lavoro agile oltre l’emergenza: al via una consultazione per individuare bisogni e priorità dei pazienti oncologici

Lo scenario del lavoro in èra post Covid sarà segnato nel nostro Paese da una nuova modalità lavorativa: il lavoro agile, o smart working, con cui molti italiani in questi lunghi mesi di pandemia ed emergenza sanitaria nazionale si sono dovuti confrontare. Secondo l’Osservatorio sullo smart working del Politecnico di Milano, nel medio periodo almeno 7 milioni di lavoratori saranno interessati da queste nuove modalità di organizzazione del lavoro.

Alla luce di tale orientamento, il Gruppo di Associazioni Pazienti “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovereha voluto lanciare una consultazione pubblica per raccogliere il punto di vista dei pazienti sul tema del lavoro agile nel post pandemia al fine di tutelare maggiormente i lavoratori fragili. L’obiettivo dell’indagine è quello portare all’attenzione delle Istituzioni le istanze dei pazienti per favorire la sinergia tra il diritto alla salute e il diritto al lavoro nonché la conciliazione tra le cure e gli obblighi professionali con particolare riguardo alla situazione dei lavoratori con convivono con il cancro.

Nella pagina dedicata, prima di esprimere la propria opinione attraverso l’apposito form, sono disponibili diversi materiali di approfondimento sul tema del lavoro agile.

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Dalla ricerca USA una nuova via per affamare i tumori bloccando l’assorbimento della glutammina

Affamare il tumore e rallentare la sua crescita: è questo l’obiettivo che ha portato i ricercatori del Sanford Burnham Prebys Medical Discovery Institute di San Diego, California (Stati Uniti) a identificare un farmaco che in futuro potrebbe essere usato per bloccare l’assorbimento della glutammina, una fonte di cibo chiave per molte forme di cancro, e rallentare anche la crescita del melanoma, una forma di tumore della pelle. Si tratta di una piccola molecola che prende di mira il trasportatore di glutammina Slc1A5, che ha come compito quello di “pompare” i nutrienti direttamente nelle cellule tumorali. I ricercatori sanno che i tumori in rapida crescita sono in grado di riprogrammare il loro metabolismo per generare energia extra per sopravvivere e crescere. I tumori spesso ottengono questo risultato proprio pompando livelli crescenti dell’amminoacido glutammina nelle loro cellule, principalmente attraverso Slc1a5. Nel lavoro, pubblicato sulla rivista scientifica Molecular Cancer Therapeutics, sono stati esaminati 7.000 composti diversi per la loro capacità di interferire proprio con Slc1a5. Tra loro, ne è stato scelto uno, Imd-0354, che ha inibito la crescita del tumore sia nella coltura cellulare sia nei topi con melanoma e che è candidato quindi a diventare farmaco.

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Questionario su medicina del territorio e oncologia

Benvenuto/a nell’indagine promossa dal Gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” rivolta ai pazienti oncologici o onco-ematologici di tutta Italia per chiedere il loro prezioso contributo su tre aspetti della medicina del territorio – telemedicina, accessibilità alle terapie, supporto e formazione del caregiver – per una prossima implementazione delle cure sul territorio prevista del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Per partecipare all’indagine clicca sul pulsante che segue.

 

 

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Interrogazione del Gruppo su vaccinazioni e pazienti oncologici

Su iniziativa del nostro Gruppo di Associazioni Pazienti “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, l’Onorevole Vanessa Cattoi, membro del nostro Intergruppo parlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro”, ha presentato una interrogazione a risposta scritta indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero della Salute sul tema delle vaccinazioni anti Covid-19 per i pazienti oncologici ed onco-ematologici.

Attraverso questo atto si chiede al Governo quali siano le previsioni sulle tempistiche di vaccinazione dei pazienti oncologici ed onco-ematologici in situazione vulnerabile, con particolare riguardo ai tumori ematologici e a quelli del distretto toracico.

Il testo completo dell’interrogazione è disponibile qui

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