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Rischio di cancro raddoppiato per le persone in sovrappeso a 20 anni

Le persone che sono sovrappeso a 20 anni e col passare del tempo diventano obese triplicano le loro probabilità di ammalarsi di tumore all’esofago o allo stomaco, due delle forme di cancro maggiormente legate ai chili in eccesso. Lo evidenzia uno studio pubblicato sul British Journal of Cancer dai ricercatori americani del National Institute di Bethesda, che hanno analizzato i dati relativi a oltre 400mila persone interrogate sul loro peso nelle varie fasi dell’età e seguite nel tempo.

L’articolo è al link:
http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/17_giugno_16/chi-ingrassa-20-chili-adulto-raddoppia-rischio-cancro-05927b5a-52b6-11e7-941d-1d6ca686d0c4.shtml

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Cancro, da una ricerca italiana una possibile nuova terapia

Una nuova speranza si accende per la lotta contro il cancro. Infatti, un’importante ricerca del team di ricercatori coordinato da Andrea Ballabio, direttore dell’Istituto Telethon di genetica e medicina (Tigem) di Napoli, appena pubblicata su Science, è riuscita a far luce sui meccanismi che regolano la crescita tumorale.

Leggi l’articolo:
https://www.wired.it/scienza/medicina/2017/06/16/cancro-nuova-possibile-strategia-cambatterlo/

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Alleanza terapeutica medico-paziente. Ecco come cambia con la medicina di precisione

Quattro le parole chiave (lealtà, ascolto, fiducia, engagement) intorno alle quali gettare le basi per una nuova alleanza terapeutica. Una conversazione da allargare ad altre figure, come il medico di medicina generale, che sarà chiamato sempre più a gestire la cronicità delle malattie oncologiche. In una tavola rotonda promossa da Salute Donna onlus e altre 14 associazioni di pazienti oncologici, alcune risposte illuminate a questo argomento di grande attualità.

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http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=52254

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Ian, malato di cancro, ha scalato l’Everest

«Niente da vedere qui, solo un tipo con il cancro sulla cima del monte Everest e per qualche minuto la persona più in alto al mondo!». Gli hashtag che accompagnano questo messaggio su Facebook mandano a quel paese il cancro e ricordano che c’è sempre una strada per raggiungere i propri obiettivi, nonostante la malattia. La foto mostra il 47enne personal trainer di Sheffield Ian Toothill sulla vetta del mondo che ha raccontato di aver raggiungo lunedì 5 giugno.

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https://www.vanityfair.it/news/storie-news/2017/06/12/ian-malato-cancro-everest

 

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“Affamare” il tumore all’ovaio con la terapia ormonale

Anche il cancro ovarico sembrerebbe rientrare nella categoria dei tumori ormono-sensibili, proprio come quello alla mammella, all’endometrio e alla prostata. Questo vuol dire che specifici ormoni prodotti nel nostro organismo – in questo caso gli estrogeni – vengono riconosciuti dalle cellule cancerose delle gonadi femminili e promuovono l’evoluzione del tumore. Perché allora non intervenire su questo circuito per togliere i ‘viveri’ alle cellule tumorali? Ed è proprio su questo che indaga un’équipe dell’ospedale Galliera di Genova e dell’Istituto europeo di oncologia di Milano, con il sostegno finanziario di AIRC.

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http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2017/07/19/news/terapia_ormonale_curare_tumore_ovaio-171163552/

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Fumo, allo studio lo screening anche per il tumore al polmone

Ogni giorno in Italia circa 110 persone scoprono di avere un tumore ai polmoni. Nel 2016 sono state 41.300 le nuove diagnosi nel nostro Paese e in oltre l’80 per cento dei casi si tratta di fumatori o ex. Nell’ultimo decennio, molti studi hanno valutato la possibilità di usare la Tac spirale come strumento di diagnosi precoce a cui sottoporre periodicamente chi è considerato più a rischio di sviluppare questa neoplasia: ovvero i forti tabagisti (attuali o ex) con un’età superiore ai 50 anni. Un vasto studio statunitense nel 2011 aveva evidenziato come una Tac spirale annuale per 5 anni fosse capace di ridurre la mortalità per tumore del polmone del 20 per cento.

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http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/17_luglio_06/fumo-studio-screening-anche-il-tumore-polmone-e7b48a60-6264-11e7-84bc-daac3beed6c1.shtml

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Tumore del pancreas: individuato nuovo biomarcatore per la diagnosi precoce

Si chiama trombospondina-2, è dosabile con un test economico già in commercio e permetterà di diagnosticare precocemente il tumore del pancreas, una delle neoplasie gravata dalla più alta mortalità anche perché diagnosticata quasi sempre in fase tardiva. Il dosaggio della trombospondina-2, biomarcatore di fase precoce, associato a quello del CA 19-9, classico biomarcatore di fase tardiva, consentirà anche di fare una diagnosi differenziale più accurata tra forme tumorali e pancreatiti.

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http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=52538

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Lazio: varato l’Intergruppo consiliare del nostro progetto

Avanza anche nel Lazio la tutela dei diritti dei pazienti oncologici: oggi al Consiglio Regionale è stato presentato l’Intergruppo Consiliare Regionale costituito nell’ambito del progetto “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, quarto in ordine di tempo dopo quelli di Lombardia, Calabria e Puglia.

Nel Lazio sono oltre 265.000 le persone che convivono con un tumore (circa il 9% del dato nazionale) mentre sono oltre 33.000 i nuovi casi registrati nel 2016.L’Intergruppo, che sarà presieduto da Rodolfo Lena, Presidente della VII Commissione Consiliare Politiche Sociali e Salute, e al quale hanno già aderito numerosi Consiglieri di tutti gli schieramenti politici, nasce per favorire un dialogo costruttivo fra i principali attori del sistema oncologico ed indirizzare la Giunta regionale verso obiettivi utili per migliorare l’offerta sanitaria in oncologia nel Lazio.

L’Intergruppo si avvarrà dei suggerimenti degli oncologi della Commissione tecnico-scientifica e delle Associazioni pazienti sostenitrici operanti sul territorio regionale così da garantire un dibattito il più aderente possibile alla concretezza e quotidianità della vita dei pazienti oncologici e la ricerca delle migliori soluzioni per la loro tutela.

Leggi il comunicato stampa:
https://www.salutebenedadifendere.it/wp-content/uploads/2014/07/1_Comunicato_stampa.pdf

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Salento sotto osservazione per i tumori ereditari

Le mutazioni genetiche BRCA1 e 2 ricorrono, in generale, nel 10-20% dei tumori ovarici. A Lecce e provincia il 50% dei soggetti affetti da tumore ovarico e mammario, indipendentemente dall’istologia, presenta una mutazione. In particolare, il distretto di Nardò e Gagliano (seguite da Maglie, Galatina e Campi) presenta una percentuale di mutazioni maggiore rispetto a Lecce, se confrontato con il numero di accessi/probandi (soggetto affetto che viene testato per primo nella famiglia). “Considerato che il dato nazionale si attesta sul 15%, è evidente come i risultati acquisiti rivestano una importanza fondamentale ai fini della prevenzione, ma anche della terapia mirata”.

Leggi la notizia:
http://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=51922

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