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Tumori: al nord si sopravvive di più; al sud scarsa adesione agli screening

Sempre più italiani possono dire di avere una lunga storia di cancro alle spalle. La sopravvivenza dei malati italiani di tumore infatti aumenta: le persone che si sono ammalate fra il 2005 e il 2009 hanno una sopravvivenza migliore rispetto a chi si è ammalato nel quinquennio precedente. Ed è un dato che vale sia per gli uomini – che dopo 5 anni dalla diagnosi sono vivi nel 54% dei casi contro il 51% precedente – sia per le donne – che sono vive nel 64% dei casi contro il 60% dei cinque anni precedenti. È quanto emerge nel “Rapporto AIRTUM 2016 sulla sopravvivenza dei pazienti oncologici in Italia”, presentato oggi al Ministero della Salute nella giornata di studio “Survivorship Planning Day”.

Testo integrale dell’articolo al link:
http://www.repubblica.it/oncologia/news/2017/05/11/news/tumori_al_nord_si_sopravvive_di_piu_al_sud_poca_adesione_agli_screening-165181166/

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Tumori: il 50% dei pazienti risponde all’immunoterapia

La notizia è di quelle che fanno vedere il bicchiere mezzo pieno: il 50 per cento dei pazienti trattati con l’immunoterapia risponde alle cure. È un risultato importante, soprattutto se si considera che, fino a poco tempo fa, per molti di questi malati non esisteva una alternativa efficace. Parliamo di tumori difficili, come quello del polmone o del melanoma in stadio avanzato. L’altro motivo che fa ben sperare è che l’immuno-oncologia sembra avere ancora molto margine per migliorare questi numeri.

Il testo integrale dell’articolo al link:
http://www.repubblica.it/oncologia/terapie/2017/06/02/news/asco_tumori_meta_dei_pazienti_risponde_alle_immunoterapie-167038991/

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Tumori: quattro nuove strategie per tenerli alla larga

Ognuno di noi può fare qualcosa per abbassare le sue probabilità di ammalarsi di cancro o per limitare le probabilità di una ricaduta. Il più grande congresso mondiale di oncologia, l’Asco in apertura oggi a Chicago, dà il via ai lavori con una selezione di studi scientifici che ribadiscono ancora una volta l’importanza della prevenzione: 4 casi di tumore su 10 possono essere evitati seguendo uno stile di vita sano, seguendo i controlli degli screening per la diagnosi precoce e sfruttando i vaccini disponibili, che in Italia sono gratuiti. E le abitudini quotidiane sono cruciali anche per i pazienti che possono concretamente arginare l’eventualità che la malattia si ripresenti.

Per il testo integrale clicca:
http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/cards/tumori-4-nuovi-studi-strategie-tenerli-larga/vaccino-contro-l-hpv-riduce-dell-88percento-infezioni-bocca_principale.shtml

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Chicago: il futuro della lotta al cancro

Se succede qualcosa capace di impattare in maniera importante sulle vite dei malati di cancro e delle loro famiglie, quel qualcosa si presenta all’Asco, la più grande kermesse mondiale dell’oncologia. Oltre 38.000 medici e ricercatori, 2.150 ricerche che hanno l’importanza di salire sui molti palchi allestiti, più altre 2.890 raccontate online. In una 5 giorni senza fiato. Che mette in scena i lavori più importanti e segna lo spartiacque tra un anno e l’altro.

Leggi l’articolo qui:
http://www.repubblica.it/salute/2017/05/31/news/tumori_meeting_asco-166731784/

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Analisi genetica fondamentale per combattere il tumore ovarico

“Dai primi giorni di giugno partiremo con l’analisi dello stato mutazionale di tutte le pazienti affette da cancro ovarico”. Ad affermarlo è stato il professor Vito Chiantera, Direttore Ginecologia Oncologica dell’Arnas Civico di Palermo. Le donne siciliane, grazie ad un progetto interaziendale Arnas Civico e Policlinico universitario di Palermo, potranno avvantaggiarsi dell’analisi genetica per la ricerca della mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2 in caso di cancro all’ovaio, quei geni implicati nell’insorgenza di tumori aggressivi della mammella e dell’ovaio, anche in età giovane, con un danno umano e sociale di proporzioni enormi.

L’articolo completo al seguente link:
http://www.inchiestasicilia.com/2017/05/29/analisi-genetica-fondamentale-per-combattere-il-carcinoma-ovarico/

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Cancro e ambiente: uno studio statunitense rileva una forte associazione fra qualità dell’ambiente e incidenza dei tumori

Uno studio dell’Università dell’Illinois ha investigato la relazione tra qualità dell’ambiente e l’incidenza di tumori nella popolazione. A tale scopo, i ricercatori hanno analizzato e messo a confronto i dati dell’Environmental Quality Index relativi agli anni compresi tra il 2000 e il 2005 con i dati delle patologie oncologiche registrate negli Stati Uniti tra il 2006 e il 2010.

Leggi l’articolo:
http://www.reportageonline.it/cancro-e-ambiente-uno-studio-statunitense-rileva-una-forte-associazione-tra-qualita-dellambiente-e-incidenza-di-tumori/

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Cambia la cura del tumore al polmone. Con l’immunoterapia

Via libera dell’Aifa alla rimborsabilità del pembrolizumab. Il Servizio Sanitario Nazionale rende così disponibile l’immunoterapia per il trattamento del carcinoma polmonare avanzato non a piccole cellule, sia in prima sia in seconda linea. L’importante novità, che riguarda una larga parte delle oltre 41 mila persone che ogni anno sono colpite da questa neoplasia, arriva con il via libera dell’Agenzia italiana del Farmaco alla rimborsabilità della molecola: è la prima volta che nel nostro Paese un farmaco immunoterapico viene reso disponibile per il trattamento del carcinoma polmonare anche in prima linea.

Leggi l’articolo completo:
http://www.repubblica.it/oncologia/terapie/2017/05/24/news/cambia_la_cura_del_tumore_del_polmone_con_l_immunoterapia-166269588/

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Reti oncologiche: la sopravvivenza è più alta ma solo in sei Regioni

Come “reti di salvataggio” che offrono ai pazienti la possibilità di accedere alle cure migliori senza dover migrare in cerca di speranze. Sono le reti oncologiche che nelle regioni in cui sono state attivate hanno funzionato bene con risultati che non lasciano dubbi sull’urgenza di allargare a tutto il territorio nazionale le esperienze positive avviate purtroppo solo in poche regioni. Se ne parla oggi a Roma in un convegno nazionale organizzato da “Periplo”, associazione che riunisce i più importanti oncologi italiani.

Per leggere l’articolo completo:
http://www.repubblica.it/oncologia/news/2017/05/23/news/reti_oncologiche_la_sopravvivenza_e_piu_alta_e_non_serve_migrare_in_altre_regioni-166178718/

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Tumori: ogni anno 183.000 nuove diagnosi in chi ha più di 70 anni

Già due anni fa il Congresso della Società Americana di Oncologia Medica (Asco) aveva annunciato l’arrivo di un vero e proprio «tsunami d’argento»: 6 malati di cancro su 10, infatti, hanno più di 65 anni e gli esperti si confrontano con un’ondata crescente di pazienti con i capelli grigi. «Ogni anno in Italia più di 183mila tumori vengono diagnosticati in persone over 70, su un totale di circa 365mila nuovi casi registrati ogni anno nel nostro paese – ha spiegato Carmine Pinto, presidente nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), durante un convegno tenutosi a Catania sul tema Innovazione e nano medicina al servizio del paziente oncologico anziano -. L’invecchiamento generale della popolazione e l’allungamento dell’aspettativa di vita stanno determinando anche un progressivo cambiamento nell’età dei pazienti che accedono alle terapie oncologiche, ma occorre garantire insieme qualità della cura e qualità di vita, tenendo presente le particolari necessità di questi malati».

Leggi l’articolo:
http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/17_maggio_22/tumori-ogni-anno-183mila-nuove-diagnosi-chi-ha-piu-70-anni-cdc56514-3ef8-11e7-ad5c-83ad51d57fe4.shtml

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Tumori: sigarette light aumentano rischio adenocarcinoma

I ricercatori hanno indagato sul perché il numero dei casi di adenocarcinoma, un tumore che si sviluppa nella parte più profonda dei polmoni, è aumentato nel corso degli ultimi 50 anni. Durante lo stesso periodo, il numero di persone che hanno sviluppato altre forme di cancro al polmone è sceso in relazione al numero sempre maggiore di fumatori che hanno smesso di fumare. Ebbene, i risultati dello studio hanno confermato quello che già si sospettava da tempo. È stata infatti trovata una relazione tra i tassi crescenti di adenocarcinoma e una maggiore domanda di sigarette light. Secondo i ricercatori, i fori di ventilazione che sono stati introdotti circa 50 anni fa, fanno inalare a fumatori maggiori sostanze cancerogene e altre tossine nocive. Pare infatti che le sigarette light, commercializzate come se fossero un’opzione “più sana” a basso contenuto di catrame, cambiano il modo in cui tabacco viene bruciato, producendo più sostanze cancerogene. Questo consentirebbe anche al fumo di raggiungere le parti più profonde del polmone, proprio dove gli adenocarcinomi si sviluppano più frequentemente.

Leggi l’articolo:
http://www.dazebaonews.it/italia/47476-tumori-sigarette-light-aumentano-rischio-adenocarcinoma-polmoni.html

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