Dal Parlamento

Migliaia le tonnellate di amianto sul suolo della Sardegna: mozione del Senatore Luciano Uras

184.000 tonnellate di amianto sul suolo pubblico e privato in Sardegna, 2.029 siti contenenti questa fibra e alcuni siti pericolosi non ancora inclusi tra quelli contaminati: questa la situazione presentata nella mozione dell’11 luglio dal Senatore Uras (Gruppo Misto) sui danni alla salute dell’amianto.

L’atto di indirizzo politico illustra come l’esposizione alle fibre di amianto sia associata a malattie dell’apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare) e delle membrane sierose, principalmente la pleura (mesoteliomi). Esse si manifestano dopo molti anni dall’esposizione: da 10 – 15 per l’asbestosi ad anche 20 – 40 per il carcinoma polmonare ed il mesotelioma. Si sottolinea inoltre come a venticinque anni dalla legge n. 257 del 1992 che lo metteva al bando, l’amianto è ancora molto diffuso, sotto diverse forme, su tutto il territorio nazionale. In particolare, secondo dati diffusi da Legambiente, gli edifici pubblici e privati contenenti amianto sarebbero più di 188.000, mentre i siti industriali dislocati su tutto il territorio nazionale e altre strutture contenenti la pericolosa fibra sarebbero 6.913. Fra le Regioni che hanno approvato il Piano regionale, la Sardegna si è posta l’anno 2023 come data entro cui completare le operazioni di bonifica. Nonostante la prossimità del termine suddetto, secondo i dati forniti dalla Regione sarda, la presenza dell’amianto sul suolo isolano, pubblico e privato, è attualmente di circa 184.000 tonnellate. Secondo dati resi noti dalla Regione nel 2016, nell’isola sono stati censiti 2.029 siti contenenti questa fibra, di cui 1.341 edifici pubblici o aperti al pubblico e 688 relativi a siti produttivi attivi o dismessi. A tutt’oggi, il sito di Ottana e i siti dell’ex Enichem di Porto Torres, del polo di Assemini e della Saras chimici non risultano inclusi tra i siti contaminati dall’amianto, censiti dal Ministero della Salute e che, con sentenza del 31 maggio 2017, a favore del signor Salvatore Garau, la Corte dei conti ha dichiarato certa e provata l’esposizione qualificata ad amianto (oltre le 100 ff/l e ultra decennale) subita sia nelle installazioni e infrastrutture militari sia a bordo delle unità navali militari, confermando la tesi che “tutto il personale militare e civile imbarcato su navi o sommergibili militari è stato esposto a medesimo qualificato rischio amianto”;

In conclusione la mozione intende impegnare il Governo:

  • ad attivarsi perché lo stabilimento dell’ex Enichem di Ottana e i siti dell’ex Enichem di Porto Torres, del polo di Assemini e della Saras chimici vengano inclusi tra quelli già individuati dagli atti di indirizzo ministeriale;
  • ad adottare ogni atto necessario per includere i lavoratori di Ottana e degli altri siti esposti all’amianto già individuati nell’ambito del territorio regionale sardo o che risultino da successive azioni di verifica ambientale e/o sanitaria;
  • ad attivarsi, con la massima urgenza, per verificare l’attuale livello di contaminazione da amianto nei siti, predisponendo, ove necessario, gli opportuni interventi di bonifica;
  • a portare a compimento tutto quanto stabilito dal Piano nazionale amianto scaturito dalla conferenza nazionale di Venezia del 2012;
  • ad intervenire in campo previdenziale, per riconoscere indennizzi a coloro ai quali non sono stati riconosciuti i cosiddetti benefici previdenziali perché andati in pensione prima del 1992, oppure perché esposti per un periodo inferiore a 10 anni, sanando la situazione, con un apposito atto di indirizzo governativo ed inoltre perché venga eliminato il termine di decadenza per i congiunti degli ex esposti, in particolare le vedove, che si trovano in grave difficoltà economiche.

Per il testo integrale dell’atto:
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=1035584

CONDIVIDI SU